Ufficiale, il COMUNE è sconfitto: tassa abolita | Partono RIMBORSI a destra e a manca

Tari - pexels- Subiaco turismo
Novità pazzesca, clamorosa e decisamente positiva per innumerevoli italiani che si trovano a dover fare i conti con la Tari, una delle tasse più odiate in assoluto dalla cittadinanza. Ecco cosa succede.
Se hai sempre desiderato di non pagare più la TARI, e spesso le tue notti agitate di sonni da pagatore si sono accese di speranze di annullamenti poi azzerati da bruschi risvegli, ripensaci, e sorridi.
Sì, perché è arrivato il giorno: quel giorno. Anzi, è arrivato quel risveglio in cui non sei sudato (e frustrato) per via fatto che ‘era solo un sogno’ e la TARI la devi pagare davvero e ancora e ancora.
No, niente affatto. Anzi, è il contrario: ora la TARI non la devi pagare più. Ed è tutto vero: addio TARI, ora sarà un lontano (e brutto) ricordo.
Esiste il modo, legale, ufficiale, noto, per evitarla, e per sempre. Ed è tutto legale, anche se non lo conoscono in tanti.
Addio TARI, tutto vero, c’è il metodo
Alcuni lo hanno definito come il metodo del cassonetto pieno. Comunque sia, qualunque sia il nome che gli si volesse affibbiare, non cambierebbe molto, perché il senso della realtà nuova di zecca è proprio questo: non paghi la Tari. Tra rimborsi corposi e annullamenti definitivi, scatta la vera Rivoluzione della famigerata e odiata tassa.
Che cosa succede? Una nuova procedura ti permette di evitare il peso di una delle situazioni debitorie più fastidiose e deleterie per le tasche dei contribuenti. Come fare a evitare la tassa? Da Luglio in poi il Comune non può pretendere più nulla, e non può farti nulla. Ed ecco il motivo.

Ecco perché non paghi la TARI
Prima di tutto hai diritto al rimborso dal 40 all’80 per cento di quel che hai pagato e poi puoi ottenere addirittura di non pagarla più. E tutto grazie alla prova del cassonetto pieno. Tutto, poi, grazie a una sentenza. Che fa riferimento a quanto accaduto nel comune di Settebagni, laddove una protesta della cittadinanza ha dato un esito impensabile.
A fronte della mancata raccolta dei rifiuti, da parte del Comune, e dei continui solleciti e delle segnalazione all’amministrazione con prove documentali abbondanti, è partito un esposto e una vera battaglia legale. A termine della quale i residenti hanno ottenuto i rimborsi della tassa versata. Per ottenere i soldi indietro è necessario disporre della ricevuta di pagamento ed è possibile effettuare la richiesta risarcitoria entro cinque anni dal giorno in cui si è versato il denaro.